La separazione vista con gli occhi di un bambino

La separazione vista con gli occhi di un bambino

La separazione vista con gli occhi di un bambino

La separazione dei genitori vista con gli occhi di un bambino

Che posso fare io, davanti a mamma e papà che si separano, che mi comunicano la loro decisione?

A 5, a 8 o a 14 anni, che posso fare io, se non subire la decisione che gli adulti, forse anche per il mio bene, hanno preso per loro e per me?

Li ho sentiti tante volte discutere, mentre facevo finta di giocare. E se anche non li ho sentiti, ho visto nei loro occhi la tristezza, la necessità di prendere prima o poi, una decisione dolorosa per tutti.

E’ terribile vivere nella sospensione, nell’attesa, sapendo che qualcosa di spiacevole sta per accadere. Qualcosa che io non so se riuscirò a comprendere e a sostenere. Allora gioco più forte e faccio finta di niente, ché se mamma e papà si separassero davvero, in me si sgretolerebbe il nido sicuro di piume e d’amore.

Non la mia casa, no, ché quella é fatta di mattoni … Piuttosto si sgretolerebbe in me l’ideale stesso della famiglia, del rifugio insostituibile e imprescindibile per la mia serenità, che, come un abbraccio caldo e potente, mi fa andare sicuro per il mondo.

Dicono che crescendo capirò! Dicono che in fondo non cambierà niente ! Dicono… E mentre parlano, con un sorriso assai poco rassicurante, con gli occhi bassi o trafitti da un sottile senso di colpa e d’ inadeguatezza, mamma e papà mi spiegano la nuova organizzazione dovuta alla loro separazione, i nuovi orari, le nuove regole, mentre a me gira la testa e voglio solo andare a giocare, ché queste cose dei grandi secondo me, sono pensate solo per loro.

Che ne sarà di me? E’ per colpa mia che succede questo? Gli altri bambini mi prenderanno in giro? Mamma e papà mi vorranno sempre bene? Chi starà con il mio cane quando io non ci sarò?

Sono arrabbiato ma non lo dirò! Non voglio che mamma e papà lo sappiano e qualche volta piango da solo, perché anche se sono piccolo anche io mi preoccupo. E quando ho la testa preoccupata non riesco a concentrarmi, a studiare, a stare in compagnia e mi viene da fare il dispettoso, o di farmi la pipì a letto come Maddalena, la mia sorellina.

Alla fine mi adeguerò certo, perché voglio bene a mamma e papà, ma di sicuro porterò con me per sempre, il risultato di scelte non mie.

 

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